Il progetto AutonomaMente ha avuto l’obiettivo di migliorare l’autonomia di soggetti con disabilità intellettive medio lieve attraverso un percorso formativo che ha valorizzato le loro abilità e ha creato un contesto abitativo e lavorativo in cui si sono sperimentati sostenuti da tutor esperti. Un ambiente collettivo di vita e lavoro, lontani dalla famiglia, che ha dato loro la possibilità di instaurare nuove amicizie e di apprendere competenze professionali e trasversali che sono state utili in seguito per l’inserimento nel mercato del lavoro.
Le persone erano 8, di entrambe i sessi, dai 18 ai 25/26 anni, con disabilità di tipo intellettivo medio lieve, che avevano già assolto l’obbligo scolastico e che non avevano ancora sperimentato occasioni di lavoro, oppure, nel caso di esperienze lavorative, non ci erano stati esiti positivi.
Il progetto prevedeva prima di tutto una fase di formazione specifica per l’apprendimento delle competenze di base. Erano previste attività d’orientamento attraverso il Bilancio di competenze, utile poi in seguito per entrare in modo mirato nel mercato del lavoro, un’attività d’informatica di base necessaria in qualsiasi settore lavorativo, unitamente ad un percorso di sostegno e sviluppo di processi d’autonomia. Parallelamente alla fase formativa sono stati introdotti dei colloqui individuali per la mediazione cognitiva, che hanno avuto l’utilità per una valutazione sul potenziale cognitivo e metacognitivo di ognuno dei beneficiari, per una valutazione iniziale ed il successivo potenziamento sia delle abilità cognitive (quali i processi attentivi, mnestici, logico-deduttivi) sia le capacità metacognitive (autoriflessività, decentramento e abilità di problem solvine), indirizzate all’acquisizione di competenze funzionali all’inserimento nel mondo del lavoro. Tale attività è finita dopo il Laboratorio attraverso una sintesi finale del processo acquisito. La seconda fase prevedeva per il gruppo di allievi un’esperienza residenziale di due o tre settimane in una struttura fuori Torino, Cascina Caccia di San Sebastiano da Po, in cui erano previste attività di autonomia all’interno della vita comunitaria.
I ragazzi hanno potuto sperimentare sul campo un’idea di vita autonoma, lontani dall’ambiente famigliare, sviluppando tutte quelle funzioni fondamentali legate alla cura di sè, all’organizzazione della cucina e relativa preparazione dei pasti, all'organizzazione del proprio tempo quotidiano, alla condivisione di spazi con altre persone e relativa cura, ordine e pulizia degli stessi.
Hanno potuto, inoltre, svolgere sia delle attività lavorative legate all’agricoltura, all’autoproduzione di oggetti o generi alimentari, alla cura degli animali, alla pulizia e manutenzione degli spazi della cascina, sia partecipare a laboratori formativi che si sono svolti all'interno della Cascina stessa, tra cui ceramica, produzione di saponi, educazione civica alla cittadinanza attività, espressione corporea ed artistica.
Il tutto vissuto all'interno di un contesto di socializzazione con le persone che vivevano e frequentavano la Cascina e con le attività e i progetti che quotidianamente si sono svolte al suo interno, creando così sul territorio un nuovo punto della rete che in qualche modo potrà accompagnare, sostenere e accogliere anche in futuro i ragazzi.